giovedì, gennaio 19, 2006

Cade il re di Internet in Giappone

Un harakiri finanziario rischia di minare la credibilità dei mercati azionari e la fiducia degli investitori. Fancendo ritornare all'orizzonte gli spettri della bolla dei titoli Internet del 2000. Un giovane rampante di 33 anni ha messo in ginocchio la borsa di Tokyo che in due sedute ha bruciato 303 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione, un importo che si aggira intorno al controvalore della Borsa cinese.

E' l'ennesimo scandalo di conti falsificati ma, dopo i necrologi di Enron e Parmalat, pensavamo di non dover più leggere storie del genere. E, invece, nell'era degli scambi globalizzati, uno scandalo nipponico (dopo uno americano e uno italiano) non fa altro che completare il puzzle della finanza "truccata".

Takafamu Horie, numero uno del provider giapponese Livedoor, avrebbe azzerato le perdite in bilancio della sua società trasformandole in utili. E' questo il forte sospetto che ha affossato l'indice Nikkei del 6% in sole 48 ore. Un sospetto fortificato dalla notizia della morte, giunta quest'oggi, di Hideaki Noguchi, il 38enne vicepresidente della Hs Securities, società di consulenze finanziarie tra i cui clienti figura anche Livedoor.

In poche ore, la vicenda si è trasformata in uno shock per l'intero Paese. Infatti Takafamu Horie non rappresenta solo uno dei tanti giovani di successo sdoganati dalla new economy, ma è diventato una celebrità, il simbolo della generazione che si ribella al forte tradizionalismo conservatore del Sol Levante. Con il modello "Ferrari e t-shirt" il giovane imprenditore della new economy ha provato a sradicare un sistema obsoleto e macchinoso, come quello nipponico.

Il lampo di genio, una notte di due anni fa, quando in un sol colpo Horie rastrellò il 38% di Fuji Sankey, colosso mediatico giapponese a capo di tre quotidiani, un network commerciale nazionale, sei radio e innumerevoli partecipazioni incrociate nell'editoria e nell'intrattenimento. Da allora il provider Livedoor è divenuto la metafora del sorpasso di Internet sulla televisione, la versione "a mandorla" della storia d'amore tra Aol e Time Warner. Ma, se quest'ultima è finita piuttosto male (Time Warner ha sostanzialmente rinnegato il partner ritornando alle proprie origini), la storia di Horie non si è rivelata l'eccezione che confermava la regola, come in tanti invece cominciavano a credere. Anzi, la questione è rimbalzata anche sulle poltrone di potere.

Lo "Shock Livedoor", così è stato dipinto dai giornali locali, coinvolge in prima persona infatti il premier Koizumi che solo pochi mesi fa aveva sottoscritto con il giovane un sodalizio elettorale per conquistare quella fascia giovanile che condivide e si ispira ai valori filo-occidentali di Horie.

Adesso la palla passa alle autorità giudiziarie ma intanto il ragazzo forse comincerà a ricredersi sul fatto che "Guadagnare denaro è tutto", come egli stesso ha scritto nell'omonimo libro pubblicato solo un anno fa.

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