martedì, gennaio 24, 2006

Chicca di Cugia

"Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo dalla finestra, sto lavorando"

sabato, gennaio 21, 2006

Berlusconi and Karl Rove

Berlusconi ha assunto Karl Rove per la campagna elettorale in corso. Il premier ha quindi deciso di farsi dare una mano dall'uomo che è riuscito a far sedere George W Bush per la seconda volta sulla poltrona della Casa Bianca. Per chi non lo ricorda, è il curatore di immagine coinvolto nello scandalo Ciagate.

Un grande uomo di marketing, questo è certo. E Berlusconi, che deve sostanzialmente il suo successo all'ottusità e al marketing, ha deciso di giocare con quello che sembra infatti il cavallo migliore per una corsa elettorale.
Staremo a vedere ma, sta di fatto che (come scrive Gianluca Neri nel suo blog) Rove pare abbia preso le distanze dalle eccessive comparse in Tv del premier: "Quando gli ho consigliato di buttarsi in qualche canale, non intendevo questo".

venerdì, gennaio 20, 2006

Zombie

Diego Cugia è tornato con una nuova, entusiasmante, trasmissione. Zombie, ru Radio 24

Dopo tre anni di silenzio forzato, il padre di Jack Folla, torna a parlare dell'Italia.
Ecco quello che si legge sul suo sito:

Mi sono proclamato morto e fatto zombie il 9 Gennaio 2006. L’ho fatto contro la politica di questo Paese, che sa il prezzo di tutto e il valore di niente. Lo considero un gesto assurdo e rivoluzionario, forse l’unico per prendere davvero le distanze dall’Italia di oggi. Lo Stato siamo noi? Allora non resta che zombizzarci in massa, per rinascere a sorpresa quando e dove meno se l’aspettano. A una vita solo virtuale bisogna saper rinunciare attraverso una morte altrettanto virtuale per poter rinascere come cittadini e come Stato. Perché di una cosa l’Italia ha fame come un tempo: di un radioso Rinascimento. Questo è Zombie: rinunciare al presente per opzionare un futuro felice. Morire vecchi per rinascere nuovi. Con tenerezza e rabbia. Forza Zombie!

Consiglio caldamente di ascoltare la trasmissione perché può piacere o no, ma è davvero diversa rispetto a quello che ascoltiamo nelle radio italiane. E' un esperimento, quello di riproporre Cugia dall'al di là in vecchio stile, completamente inedito. che va in onda dalle 14 alle 15 e, in replica, dalle 22 alle 23.

giovedì, gennaio 19, 2006

Cade il re di Internet in Giappone

Un harakiri finanziario rischia di minare la credibilità dei mercati azionari e la fiducia degli investitori. Fancendo ritornare all'orizzonte gli spettri della bolla dei titoli Internet del 2000. Un giovane rampante di 33 anni ha messo in ginocchio la borsa di Tokyo che in due sedute ha bruciato 303 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione, un importo che si aggira intorno al controvalore della Borsa cinese.

E' l'ennesimo scandalo di conti falsificati ma, dopo i necrologi di Enron e Parmalat, pensavamo di non dover più leggere storie del genere. E, invece, nell'era degli scambi globalizzati, uno scandalo nipponico (dopo uno americano e uno italiano) non fa altro che completare il puzzle della finanza "truccata".

Takafamu Horie, numero uno del provider giapponese Livedoor, avrebbe azzerato le perdite in bilancio della sua società trasformandole in utili. E' questo il forte sospetto che ha affossato l'indice Nikkei del 6% in sole 48 ore. Un sospetto fortificato dalla notizia della morte, giunta quest'oggi, di Hideaki Noguchi, il 38enne vicepresidente della Hs Securities, società di consulenze finanziarie tra i cui clienti figura anche Livedoor.

In poche ore, la vicenda si è trasformata in uno shock per l'intero Paese. Infatti Takafamu Horie non rappresenta solo uno dei tanti giovani di successo sdoganati dalla new economy, ma è diventato una celebrità, il simbolo della generazione che si ribella al forte tradizionalismo conservatore del Sol Levante. Con il modello "Ferrari e t-shirt" il giovane imprenditore della new economy ha provato a sradicare un sistema obsoleto e macchinoso, come quello nipponico.

Il lampo di genio, una notte di due anni fa, quando in un sol colpo Horie rastrellò il 38% di Fuji Sankey, colosso mediatico giapponese a capo di tre quotidiani, un network commerciale nazionale, sei radio e innumerevoli partecipazioni incrociate nell'editoria e nell'intrattenimento. Da allora il provider Livedoor è divenuto la metafora del sorpasso di Internet sulla televisione, la versione "a mandorla" della storia d'amore tra Aol e Time Warner. Ma, se quest'ultima è finita piuttosto male (Time Warner ha sostanzialmente rinnegato il partner ritornando alle proprie origini), la storia di Horie non si è rivelata l'eccezione che confermava la regola, come in tanti invece cominciavano a credere. Anzi, la questione è rimbalzata anche sulle poltrone di potere.

Lo "Shock Livedoor", così è stato dipinto dai giornali locali, coinvolge in prima persona infatti il premier Koizumi che solo pochi mesi fa aveva sottoscritto con il giovane un sodalizio elettorale per conquistare quella fascia giovanile che condivide e si ispira ai valori filo-occidentali di Horie.

Adesso la palla passa alle autorità giudiziarie ma intanto il ragazzo forse comincerà a ricredersi sul fatto che "Guadagnare denaro è tutto", come egli stesso ha scritto nell'omonimo libro pubblicato solo un anno fa.

domenica, gennaio 15, 2006

Simplicity

Si può abitare il mondo senza capirlo, basta poterne ricevere un po' di cibo, di carezze e di amore

Michel Houellebecq, Piattaforma

mercoledì, gennaio 11, 2006

Quella pagina da un milione di dollari


Il web paga le idee migliori. Che spesso nella Rete coincidono anche con le più curiose. Come quella venuta quest'estate ad uno studente americano che di notte si scervellava su come poter pagare le laute tasse universitarie e smettere di lavorare al fast food.

Oggi, grazie a qualche notte insonne e, soprattutto ad un'idea strepitosa, Alex Tew può dire di aver raggiunto il suo sogno (americano) ed è oggi un cittadino milionario. L'idea da un milione di dollari è stata quella di creare una pagina web (www.milliondollarhomepage.com/) dedicata alle inserzioni pubblicitarie e di vendere gli spazi considerando come unità di misura il pixel (la più consona in termini di "concetto di spazio tecnologico"). Costo dell'inserzione: un dollaro per pixel. Un dollaro per un milione di pixel (quanti sono in vendita nell'homepage) fa un milione di dollari. Lanciando una scherzosa sfida il ragazzo ha in realtà sottoscritto un tacito patto milionario con prima d'allora semplici sconosciute società.

Ma, come probabilmente lo stesso genietto del marketing s'aspettava, le sue casse sarebbero state rimpinguate anche dalla momentanea celebrità. E così infatti è stato. Oltre ad incassare i soldi dalle aziende che hanno deciso di fare pubblicità sulla sua pagina web (che sarà online per almeno cinque anni), lo studene è diventato in questi mesi una star del web ed è apparso in numerosi giornali e show televisivi. Il suo sito conta più di 5mila visite la settimana. E, come ciliegina sulla torta, ha deciso di mettere in vendita gli ultimi mille pixel su eBay (perché nel frattempo il valore di mercato è cresciuto rispetto al prezzo stabilito inizialmente - ad oggi infatti l'offerta più alta per gli ultimi mille pixel è stata di 153.000 dollari).

Così da Cricklade, nel Wiltshire, dove Alex Tew vive, abbiamo assistito ad un'altra storia avvincente della Rete. Un bell'esempio per chi pensava che l'ipertesto fosse già culturalmente e idealmente colonizzato. Bhè, si sbagliava. Il piccolo Tew ci insegna che c'è ancora spazio per altri colpi di genio. Basta tenere la lampadina accesa. E crederci.

mercoledì, gennaio 04, 2006

Inizia la Grande Guerra della Net Economy


I film americani ci hanno abituati al colpo di scena finale. Questa volta non sappiamo chi affonderà nel Titanic e chi riuscirà a salire sulla scialuppa. Quel che è certo è che cominciata la Grande Guerra della Net Economy. Del resto, avvisaglie di una resa dei conti c'erano già state con il caso Aol. Il primo provider degli Stati Uniti, lungamente corteggiato da Microsoft e Google, alla fine ha scelto quest'ultimo per proseguire, insieme, la sua avventura nella net economy. L'obiettivo? Contrastare Microsoft.

Persa la prima battaglia, Microsoft ci riprova e punta dritto su Yahoo!, il secondo motore di ricerca della Rete. Secondo il rumor pubblicato sul Los Angeles Times (non certo da un anonimo blog come invece capita spesso di questi tempi) Bill Gates avrebbe momentaneamente messo da parte il suo spirito filantropico pur di rientrare nella partita mettendo sul piatto 80 miliardi di dollari per Yahoo! L'obiettivo? Contrastare Google.

In sostanza, i due grandi big si sono dati sinora colpi di spada senza mai scontrarsi frontalmente. Ma, probabilmente, per un testa a testa non dovremo aspettare ancora tanto. L'attacco è la miglior difesa e Google, che in questo momento detta legge in Rete, ha intenzione di scardinare il mercato dei desktop, la cassaforte di Microsoft.

Già da domani (ma potremo aspettare fino a domenica) Larry Page e Sergei Brin, gli studenti più famosi del mondo, potrebbero annunciare il lancio di uno speciale pc da 200 dollari. Lo staff di Google avrebbe sviluppato un sistema operativo nuovo, interamente basato su Linux, con cui far girare i nuovi computer che, in base alle indiscrezioni pubblicate ancora dal Los Angeles Times, saranno delle macchine perfette per andare su Internet, ascoltare musica e guardare video in Rete. Compatibili con tutti i dispositivi, i nuovi pc, interoperabili, saranno distribuiti dalla più grande distributore al mondo, la catena Wal-Mart.

Insomma, Google, (che negli scorsi mesi ha anche stretto un'alleanza con Sun Microsystems appoggiando quindi OpenOffice contro il pacchetto per ufficio proprietario di Microsoft) avrebbe preparato a lungo l'attacco più importante della sua breve storia. E i primi colpi potrebbero arrivare fra poche ore. Noi, web-spettatori, abbiamo già pagato il biglietto.

martedì, gennaio 03, 2006

Tutti a Las Vegas!!


Parola d'ordine: video. Mai come quest'anno il Ces di Las Vegas si apre all'insegna delle immagini, il punto d'arrivo della convergenza multimediale. Il passaggio dall'mp3 ai filmati è stato da tempo profetizzato ma quest'anno, secondo gli addetti ai lavori, potrà essere quello giusto.

Il primo banco di prova è la manifestazione dedicata agli appassionati dell'elettronica di consumo che aprirà i battenti giovedì a Las Vegas per chiudersi domenica. Un week end serrato con 25mila espositori. E' previsto il tutto esaurito perché è tornata a tirare aria buona nell'universo delle tecnologie. E' tornato l'entusiasmo di sei anni fa (lo dimostrano anche gli indici azionari ritornati sui livelli bolla di Internet).

Dalla Silicon Valley a Pechino, da Hollywood a Helsinky, i big della net economy siederanno alla stessa tavola rotonda per fare il punto sulla convergenza e mostrare al pubblico di spasimanti le succulente anteprime.

E' ormai attesissimo il battesimo della piattaforma Viiv di Intel. Un concentrato di tecnologia che permetterà di riprovare l'esperimento del "pc da salotto", abortito più volte nella storia dell'informatica. Intel svelerà i dettagli di quello che fungerà da centro nevralgico per l'intrattenimento a 360° gradi, una modalità che permetterà di muoversi all'interno di un computer con un semplice telecomando. Che monterà il sistema operativo Windows Media Center lo sappiamo già. Così come è noto che sui nuovi pc con la piattaforma Viiv girerà Yonah, l'ultimo processore per notebook di casa Intel, un dual core con Pentium D. Integrato con la tecnologia Wi-Fi, il nuovo chip offrirà un drastico (circa 40%) risparmio energetico rispetto agli attuali processori per computer portatili. Attraverso Viiv sarà possibile collegare il pc ad altri dispositivi, scaricare film, registrare filmati dalla televisione e tante altre cose.

Il 2006 sarà anche l'anno della consacrazione dei videofonini. Secondo i protagonisti (in questo caso Texas Instruments e Philips su tutti) i mondiali di calcio in Germania saranno un traino formidabile per il decollo dei nuovi apparecchi nel mercato di massa.

Tra gli altri protagonisti, la vetrina del Cebit ospiterà anche Airgo Networks (tecnologie Wi-Fi) e Navio (piattaforme web per ecommerce di file musicali e video). Non mancherà ovviamente Microsoft (anche se non sono previsti nuovi gadgets da parte di Redmond). Faranno parte della truppa degli espositori anche gli uomini di Yahoo e Google. Non sono proprio di casa in una manifestazione dedicata all'elettronica di consumo ma, ormai, i due motori di ricerca da attanti del web si sono ben guadagnati la fama di attori dell'intrattenimento.

Appuntamento a Las Vegas. La roulette ha iniziato a girare.

Google, l'idea più bella della tripla W


Google è la più bella idea della breve storia del World Wide Web. Secondo i webnauti (un campione composto da 18mila utenti di Cnn.com) il motore di ricerca fondato sette anni fa da due studenti di Stanford, Larry Page e Sergei Brin, è la migliore invenzione degli ultimi 15 anni, i primi dell'era della net economy. Il giudizio non è legato solo all'affidabilità dei risultati delle ricerche ma al fatto che Google ha ridefinito gli standard della Rete e della pubblicità online. Il 41% degli utenti che lo ha votato crede che quello intrapreso da Google sia un lunghissimo cammino destinato, seppur con qualche scossone della concorrenza, a guidare il popolo del web per tanti anni ancora. Il brand ha in sostanza superato ogni barriera e vive di una vita propria.

Al secondo posto ci sono le varie dotcom che, dal 1995 al 2001, sono spuntate nel variegato mondo dell'ipertesto. Un periodo estremamente intenso che chi ha vissuto da protagonista difficilmente potrà dimenticare. Lo spiega il 19% delle preferenze dei webnauti di Cnn.com.

Al terzo gradino di questo speciale elenco si collocano i tanti siti personali realizzati all'indomani della strage delle Torri Gemelle, nell'ormai tragicamente celebre 11 settembre 2001. La Rete si è unita dando una straordinaria dimostrazione di solidarietà.

Hotmail, oggi in mano a Microsoft ma agli albori una piccola grande stella della new economy ancora incontaminata dai poteri forti, è quarta. Sono oltre 215 milioni gli utenti che quotidianamente utilizzano il provider statunitense per controllare la posta elettronica. Una massa critica impetuosa.

Tra le altre grandi invenzioni ci sono Napster, Skype e gli hotspot Wi-Fi, lo standard di connessione wireless che permette di essere online non solo a casa e in azienda ma anche in quelli che Marc Augé ha definito qualche anno fa non luoghi.

lunedì, gennaio 02, 2006

Avanti, la parolina magica?

"Avanti". In un periodo di incertezza è importante evolversi continuando però sulla stessa strada e infondere, allo stesso tempo, fiducia sul futuro. E' forse per questo motivo che i "marketing producer" hanno deciso di rispolverare questa "vecchia" parolina, sperando che diventi magica.

Per saperlo dovremmo aspettare ancora.

1) Nel caso del presidente del consiglio Silvio Berlusconi (che ha cominciato a tappezzare le città italiane con slogan con la scritta "E andiamo avanti") la risposta arriverà il 9 aprile, data delle prossime elezioni parlamentari..

2) Nel caso di Intel (primo produttore mondiale di processori che dopo 37 anni ha scelto di cambiare nome in "Leap Ahead", ovvero "Balzo in Avanti") ci vorrà probabilmente un po' più di tempo per capire se questa parolina fungerà da esca.