venerdì, febbraio 24, 2006

Zombie sospeso, la risposta di Cugia a Santalmassi

Botta e risposta in diretta tra Cugia e Santalmassi nell'ultima puntata di Zombie, sospesa dal direttore di Radio 24.

Ecco la risposta di Cugia, alla replica di Santalmassi, direttamente dalle pagine del forum del suo sito

Grazie!...L'esternazione ipocrita e ridicola di Santalmassi mi conferma che non c'è niente da fare. Sta coprendo la sua poltronetta, poveraccio, ed eseguendo gli ordini di una parte di Confindustria, legata a Berlusconi. Infatti ha fatto bene a citare la P2, corretto. E poi a dire che non sono questi (i programmi come Zombie) di cui ci si deve occupare. Leggi: Cugia non si doveva occupare di P2. A me fa quasi pena. Voltiamo pagina e troviamoci un altro network, ma non sarà facile. Sono disponibile, fratelli, a qualsiasi cosa. Vi assicuro che sono incazzato sano, non pensate che io molli, non vi salti in testa! Una cosa che mi ha fatto piacere? Domani su La Nuova Sardegna pubblicano, pare, tutto il mio discorso. Cerchiamo di rimanere uniti, almeno per un po', finché non ho trovato un altro microfono per continuare Zombie. Vi voglio benissimo. Vedrete che ci divertiremo e non ci butteranno mai giù. Santalmassi? Tieniti la poltroncina, dai, a me piace la strada. Fan culo. Io sono sempre in linea, vi leggo! Diego Cugia

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' stata proclamata Vittoria.
Le migliaia di mail di protesta,
e immagino le centinaia di telefonate inviperite a Radio 24,
oltre che alcune pressioni politiche dal centrosinistra,
hanno seppellito il direttore Santalmassi nella fossa della sua vergogna,
resuscitando il nostro zombie da un oltretomba di censura.

E la resuscita di Diega Cugia sospinta
da una grande mobilitazione di suoi sostenitori sul WEB
è una prova in più di quale potenziale esplosivo
racchiude internet,
che potrebbe essere la polveriera di possibili rivoluzioni in futuro, (ma non facciamolo sapere a Bill Gates)
laddove la verità è la prima vittima di un potere che vuole soffocare una democrazia.


Da lunedì 27 aprile torna libero di trasmettere il microfono di Cugia
torna libero il nostro pensiero,
sino a quando?
Si sa che la verità è scomoda,
in questi tempi di regime mass-mediatico
lo sa anche Cugia,
ma che siamo certi non retrocederà di un passo
dinnanzi alle minacce di nuove censure,
anzi, sarà ben più motivato a contagiare la salubre menzogna,
sì perchè
perché come diceva Gianni Rodari
"Nel paese della bugia, la verità è una malattia".

guerrilla radio

SALUTI RIBELLI