Bill Gates è l'uomo dell'anno 2005. Come manager e come filantropo. Il fondatore di Microsoft ha ottenuto l'ennesimo riconoscimento della sua carriera nei giorni scorsi dalla rivista Time. Per la beneficenza William Gates condivide il premio con la moglie Melinda e con il cantante degli U2, Bono, molto attivo sul fronte umanitario.
Gates è senza dubbio un lottatore. La sua Microsoft è la terza società mondiale in termini di capitalizzazione borsistica (256 miliardi di dollari), preceduta solo da colossi come General Electric (322) ed Exon Mobile (320). Domina il mercato del software per case e aziende, sostanzialmente un monopolio. Il segreto di Gates è attaccare gli avversari con tenacia, anche se le previsioni lo danno sconfitto. Nessuno, più di venti anni fa, avrebbe infatti immaginato che uno studente avrebbe fatto le scarpe ad un gigante del calibro della Ibm, tantomeno che qualche anno dopo nove pc user del mondo avrebbero utilizzato il sistema operativo messo a punto da quel giovane studente. Eppure, eccoci qua, nel villaggio globale disegnato da Microsoft.
Nel nuovo millennio il vecchio Gates, molto più ricco e maturo, continua a lanciare sfide, prima a se stesso e poi al mercato. Il primo obiettivo è scavalcare Sony nel mercato dei videogiochi, il secondo è scalzare Google nella ricerca del web. I numeri danno ragione, al momento, agli scettici. Sony ha venduto più di 80 milioni di Ps2 nel mondo contro i 20 di Xbox di Microsoft. Al di là del mercato statunitense ci sono alcuni mercati europei che danno l'idea di quanto sia difficile l'imperativo posto dai piani alti di Redmond (disposti a perdere anche 150 euro a console pur di conquistare masse di videogamer). Osservando l'esempio italiano infatti, si può notare che la Xbox, tanto decantata per le sue specifiche tecniche, detiene il 9% di quota di mercato contro l'80% di Sony. Un abisso, paragonabile a quello che divide oggi Internet Explorer dalla volpe Open source Firefox.
Anche sull'altro versante, quello della ricerca nel web il divario rispetto al rivale è netto. Google ha il 57% del mercato, Yahoo il 22%, Microsoft l'11%. E Google sta per comprare il 5% di Aol per impedire proprio alla compagnia di Gates di conquistare il 6% del mercato pubblicitario del web in mano al provider statunintese.
Chiunque a questo punto avrebbe alzato bandiera bianca. Ma, dietro quegli occhi da filantropo, Gates nasconde un animo da predatore. E chi lo conosce bene sa che nella giungla è cominciato l'inseguimento. Anche se, questa volta, le prede hanno più fame del leone.
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1 commento:
Sante parole! :)
Un salutone, e un Buon Natale dal lucianone ;)
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