Con la banda larga cresce il tempo libero nel web. Più tempo trascorriamo online maggiore è il peso specifico dello streaming. In calo le quotazioni del download. Downolad e mentalità push sono legati da una relazione inversamente proporzionale. Così crescono le idee nell’arena del “Net Brain”. A suon di deduzioni e di bit quest’operazione algebrica potrebbe continuare. E in piena ottica websocial, potrebbe stimolare una serie di commenti creando una sorta di molecola di Dna dove ogni suggestione si regge sull’altra, dando forma ad una poesia elettronica. Potremmo, noi internettari dell’ultima ora provare a compiere questo ghirigoro dell’ipertesto, questo gioco on the road a metà tra cibernetica e semantica fondando - perché no - una nuova dottrina.
Facciamo parte dell’era del Web 2.0 – dicono – quella in cui un popolo di autodidatti del mouse ha preso coscienza del mezzo e ha lanciato l’assalto alla Bastiglia telematica. Perché allora non provarci?
I poeti del nuovo millennio attendono forse un nuovo manifesto d’avanguardia hi-tech? Ce lo chiediamo mentre ci chiniamo dinanzi all’adorabile Mrs Arpanet che, non c’è dubbio, è più bella da vecchia, quando con un po’ di cipria e qualche reload, è diventata oggi la signora Internet.
Good night and good luck.
venerdì, aprile 28, 2006
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